Introduzione alla Rete Display di Google Ads per il B2B

Impara come promuovere la tua azienda B2B attraverso la rete di distribuzione Display di Google, raggiungendo le persone giuste nel momento giusto.

Introduzione alla Rete Display di Google Ads per il B2B
Share
Non hai tempo di leggere l’articolo? Ascolta il podcast!

Come abbiamo visto nell’articolo precedente, la pubblicità online può essere fatta attraverso vari strumenti. In questo articolo prenderemo in considerazione una delle due tipologie offerte da Google Ads, in particolare la rete distributiva Display (l’altra, che vedremo in un altro articolo dedicato, si chiama Search) per il B2B.

Molti blog e siti web presenti in rete aderiscono alla rete display di Google (o GDN, Google Display Network). I siti che vi appartengono consentono a Google di mostrare pubblicità all’interno della loro pagina web.

Questo meccanismo intuitivo dà la possibilità ai proprietari di siti web di monetizzare la loro attività mostrando banner pubblicitari di terze parti all’interno del proprio dominio.

La rete Google Display non identifica un formato, ma la rete di distribuzione.

Inoltre, la GDN non si limita ai soli siti web. Infatti, ne fanno parte anche i canali YouTube e le app mobile che decidono di aderire alla rete.

Nota: nel caso si voglia creare una campagna utilizzando dei video, al momento della creazione della campagna si deve selezionare “Video”, procedendo in una direzione diversa; viceversa si può selezionare campagna Display:

Scelta della tipologia di campagna su Google Ads
Scelta della tipologia di campagna su Google Ads

Grazie alla sua diffusione su app, siti e piattaforme di condivisione video, la rete display di Google conta oltre 2 milioni di “luoghi” digitali dove è possibile mostrare le proprie pubblicità.

Tipologie di contenuto della campagna Display

All’interno della GDN, la campagna Display ti permette di mostrare tre tipologie di contenuto: testuale, grafica e video.

Campagna display testuale

Esempio di banner di testo Display
Esempio di banner di testo “Display”

La campagna Display testuale permette di mostrare dei banner pubblicitari puramente testuali. Se da un lato sono meno efficaci dei banner che includono immagini o video, dall’altro hanno un costo per visualizzazione tendenzialmente più basso.

Campagna display grafica

Esempi di banner grafici Google Display
Esempi di banner grafici “Display”

Le campagne display grafiche permettono di mostrare banner pubblicitari con immagini all’interno di siti web, app o video.

I formati disponibili sono elencati nella seguente pagina messa a disposizione da Google.

Le campagne Display grafiche, come si può vedere dagli esempi, sono uno strumento molto efficace per catturare l’attenzione dell’utente. Infatti, le sue caratteristiche la rendono il formato più utilizzato nella rete Display.

Google ci permette di scegliere tra formati di diverse dimensioni, come banner molto grandi capaci di attirare molto l’attenzione, e formati più piccoli e meno invasivi per non rischiare di infastidire troppo l’utente, come nel caso riportato qui sotto.

Sarà quindi l’azienda a trovare il giusto compromesso e scegliere i formati più funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi.

Un esempio di annuncio poco invasivo di tipo Display
Un esempio di annuncio poco invasivo di tipo “Display”

Un trucco utile per massimizzare il risultato delle campagne Display è quello di creare banner simili ma con leggere variazioni, testarli, e poi valutare quello che porta il miglior risultato. Questo processo è definito “A/B testing” e con Google Ads è abbastanza facile da implementare, basta caricare diverse creatività e il sistema si occuperà di valorizzare quelle che ottengono più click.

Campagna display video

Un esempio di annuncio video pre-roll
Un esempio di annuncio video pre-roll

Tipicamente le campagne video vengono mostrate su Youtube, sotto forma di brevi spot lanciati prima (pre-roll ads) o durante (mid-roll) il video che si sta guardando, oppure nelle app mobile.

Questa tipologia di campagna può essere molto efficace a patto che il contenuto sia di ottima qualità e sappia catturare l’attenzione di chi lo guarda nei primi 5 secondi.

Infatti, la sfida per le aziende è quella di riuscire a catturare l’attenzione con i primi frame del video, così da suscitare un interesse nell’utente, prima che gli venga data la possibilità di saltare l’annuncio.

Come funziona la rete display di Google

Google Display Network per il B2B

Se consideriamo un tipico funnel di acquisizione digitale, la rete Display si colloca principalmente nella parte larga dell’imbuto, detta awareness: l’utente viene raggiunto in un momento in cui non è in una fase attiva di ricerca, come potrebbe esserlo invece nella rete Search. In questa fase quindi l’obiettivo deve essere aumentare la nostra base utenti andando ad intercettare un nuovo pubblico, consapevoli che per i motivi fisiologici appena visti il tasso di click non potrà essere troppo elevato.

Infatti, la rete Display permette di raggiungere un audience molto vasta con un costo per impression (visualizzazioni) piuttosto basso.

Funnel di acquisizione clienti
Un classico funnel di acquisizione clienti

Un altro vantaggio della rete Display è la competizione meno “aggressiva” sugli spazi pubblicitari disponibili rispetto alle campagne di tipo Search. In queste ultime, infatti, si investe sulla parola chiave specifica che, se particolarmente inflazionata, può richiedere l’allocazione di budget considerevoli.

Le campagne display sono quindi una valida soluzione se l’obiettivo è la brand awareness, raggiungere quindi gli utenti che ancora non conoscono il tuo prodotto/servizio o, più in generale, il tuo brand.

Per massimizzare i risultati delle campagne e, di fatto, ricevere più click, Google ti permette di targettizzare un pubblico specifico. Al momento della creazione della campagna sulla piattaforma di Google Ads, si possono scegliere le caratteristiche utili a identificare il nostro target ideale e la tipologia di campagna che vogliamo lanciare. In seguito, l’algoritmo definirà gli spazi adatti per raggiungere gli utenti potenzialmente interessati.

Per esempio, se si vendono componenti per le macchine farmaceutiche in Italia, si potrà impostare l’audience “Professionisti di business”, italiani dai 30 anni in su e inserire le parole chiave legate a quel settore, così da cercare di mostrare l’annuncio:

  • a tutti gli utenti che hanno quel potenziale interesse;
  • o all’interno dei siti web che trattano quell’argomento.

Va evidenziato che in ambito B2B Google Ads non permette una targettizzazione tanto precisa quanto quella di LinkedIn Ads, dove si può filtrare il pubblico per mercato, azienda, posizione aziendale, ecc. Detto questo, a fronte di questo “svantaggio”, Google ha costi molto più contenuti.

Retargeting

Un altro metodo per massimizzare l’efficacia delle campagne display è il retargeting.

Attraverso l’inserimento di un tag nel codice del sito web (pixel di tracciamento) e ai Cookies, tracce di codice salvate sul browser che permettono di memorizzare alcune informazioni di navigazione, l’algoritmo di Google mostrerà l’annuncio agli utenti che hanno già manifestato un interesse per il nostro prodotto/servizio.

Per esempio, un utente potrebbe atterrare sul nostro sito web senza poi compiere un’azione di nostro interesse, quale concludere un acquisto o lasciare un contatto.

Il retargeting può quindi essere uno strumento molto potente, in quanto conoscere l’interesse specifico dell’utente ci permette di intercettarlo con campagne estremamente efficaci.

Ad esempio, nel caso di un e-commerce potremmo far vedere all’utente un’offerta sul prodotto che ha messo nel carrello senza poi concludere l’acquisto, esattamente quello che fa Amazon sui social network (es: Facebook).

Conclusione

Le campagne Display possono essere un valido alleato per aumentare la brand awareness del tuo brand, ma anche per spingere i potenziali clienti a concludere un acquisto o a lasciarci un contatto.

Grazie ai sistemi di tracciamento di Google, possiamo mostrare gli annunci solo alle persone che riteniamo abbiano interessi e comportamenti in linea con i nostri prodotti o servizi.

Articoli correlati

Processo d'acquisto B2B
Inbound marketing B2B
Come fare SEO nel B2B
Backlink per la SEO nel B2B
Introduzione alle campagne Search di Google Ads per il B2B
Introduzione all'online advertising nel B2B
Annunci adattabili pro e contro